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Parco Eolico

Montecatini

Parco Eolico

Montecatini

Dove si trova

Pievi millenarie, dolci colline, sterminate distese di cipressi, architetture rinascimentali e naturalmente borghi medioevali, bellissimi, circondati da alte mura o da antichi torrioni dalla cui cime si possono ammirare scorci memorabili. Benvenuti nell’entroterra toscano, in zone dove il tempo sembra rallentare o muoversi seguendo antiche consuetudini. Il Paese di Montecatini Val di Cecina, in provincia di Pisa, è uno di questi luoghi magici. Un piccolo gioiello medioevale abitato da meno di mille anime, dove tutti si conoscono o si chiamano per nome.

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Nessuno, senza conoscere la sua storia, potrebbe immaginare che qui anticamente prese piede la miniera di rame più grande d’Europa, attiva fino ai primi del Novecento, da dove tra l’altro partì l’avventura di una delle maggiori industrie del XX secolo, la Montedison. Il complesso minerario, che dista circa un chilometro dal centro del paese, oggi rappresenta un tipico esempio di archeologia industriale ma anche un efficace prototipo di turismo esperenziale che tiene assieme cultura, innovazione e divulgazione. La visita al museo della Miniera è dunque tappa obbligata per chi è in cerca di scorribande lungo il territorio della Val di Cecina.

Grazie allo sforzo dell’amministrazione comunale, che è riuscito nell’impresa di recuperare un complesso abbandonato – le attività della miniera cessarono definitivamente nel 1907 – e agli importanti contributi regionali ed europei, oggi si possono visitare su appuntamento parti delle gallerie ottocentesche (il reticolo delle gallerie si estende per circa 35 chilometri su 10 livelli e fino ad una profondità di 315 m.), la torre di Pozzo Alfredo (con il montacarichi originale) e la chiesa di S.Barbara, simbolo della devozione dei minatori per la loro patrona. D’estate, nei mesi di luglio e agosto, si organizzano anche suggestive visite in notturna, abbinate naturalmente a fantastiche cene con i prodotti tipici del territorio (siamo pur sempre in Toscana) e a spettacoli teatrali che si svolgono nell’area esterna. Piccola avvertenza per i visitatori: le gallerie sono piene di pipistrelli, ma non allarmatevi. Sono innocui e per gran parte del tempo in letargo.

Torre del Belforti

Per gli amanti del trekking invece si può percorrere un tour che segue la vecchia ferrovia delle miniere, oppure abbandonare il complesso minerario e inerpicarsi fino alle pale eoliche, a oltre cinquecento metri di altezza. Dal parco eolico con una piacevole passeggiata su strade bianche che attraversa l’intero crinale è possibile raggiungere il piccolo antico borgo di Miemo.
In un comparto come quello turistico dove si fa fatica ad innovare, siamo di fronte a un grande sfida: quella di fare rete con le altre realtà del territorio e rendere fruibile ciò che abbiamo attraverso un nuovo modo di raccontare la cultura e la nostra storia”, ci racconta Luca Bollea, assessore al Turismo di Montecatini Val di Cecina. Anni fa ha abbandonato la sua professione di giornalista e ha scelto di voltare pagina.

Si è rimesso in gioco, ha preso un diploma in permocultura e si è trasferito nel borgo assieme alla famiglia, dove ha ristrutturato l’imponente Torre del Belforti, ereditata da un lontano zio, trasformandola in un elegante bed&breakfast di tre stanze a conduzione familiare (la struttura è apparsa anche nel programma televisivo Quattro Hotel condotto dallo chef Bruno Barbieri). Alta quasi trenta metri la torre, che sovrasta piazza Castello, l’anima del paese, fu costruita nella prima metà del 14esimo secolo dalla famiglia Belforti, allora dominante a Volterra. E durante la guerra fu utilizzata come rifugio dai bombardamenti. Se vi capita di passare da queste parti provate a fermarvi qui almeno per una notte. Vale la pena anche solo per l’impareggiabile vista sul territorio circostante che si può ammirare dalla terrazza all’ultimo piano.

A proposito di territorio. Situata al centro dell’omonima valle, Montecatini è un perfetto punto di partenza per andare in giro alla scoperta della Val di Cecina e dintorni. Se non si conosce il territorio una buona scelta potrebbe essere quella di iniziare da un classico tour medioevale dei luoghi più rinomati, magari partendo da Volterra, nota per essere la città dell’alabastro, dicono sia il più pregiato d’Europa, e in epoca etrusca una delle principali Città-Stato, fino a sconfinare tra gli assolati colli della Val d’Elsa per raggiungere l’iconica San Gimignano, simbolo supremo di quella Toscana da cartolina – campi di grano, torri e sapori di una volta – che da decenni fa letteralmente impazzire gli anglosassoni. E non solo.

Capolavoro del genio creativo umano, porta la testimonianza unica di una civiltà del passato e l’eccezionale esempio di un complesso architettonico e paesaggistico, testimonianza di importanti tappe della storia umana”, ha scritto l’Unesco nel 1990 inserendo San Gimignano nella Word Heritage list. Dopo aver gironzolato tra le mura trecentesche non perdete l’occasione di assaggiare almeno un bicchiere di Vernaccia, il primo vino italiano, prodotto esclusivamente in quel territorio, a fregiarsi del titolo di prodotto a Denominazione d’Origine Controllata (D.O.C.). Per gli appassionati c’è anche la possibilità di curiosare tra le stanze stanze del Museo del Vino della Vernaccia, realizzato nella Villa della Rocca di Montestaffoli.

Innumerevoli e straordinari borghi

Se invece avete qualche difficoltà ad interagire con i luoghi turistici affollati (San Gimignano in alcuni periodi dell’anno può esserlo), il suggerimento è quello di perdersi negli innumerevoli e straordinari borghi che da Montecatini degradano verso il mar Tirreno. Scoprirete unicità tipicamente toscane. Come a Pomarance, comune bandiera arancione Touring, dove la valorizzazione di una fonte rinnovabile come la geotermia risale a più di duecento anni fa. Sin dall’antichità questa zona allora inospitale fu ribattezzata la valle del diavolo, al punto che Dante si ispirò a questa valle nella descrizione del suo Inferno. Oggi, al contrario, questa ambientazione infernale dettata dalle bianche colonne di vapore che si sprigionano dalle fessure del terreno si è trasformata in una sorta di attrattiva turistica e in uno spettacolo molto suggestivo. Se volete saperne di più, nella fazione di Larderello, dove ci sono le famose torri di refrigerazione geotermica oramai un monumento di archeologia industriale, potete visitare il Museo della Geotermia, che racconta la nascita di una esperienza unica al mondo.

Altri borghi da visitare

Da Pomarance vale la pena addentrarsi tra i boschi della Val di Cecina fino alla minuscola frazione di Querceto (comune di Montecatini), dove vi sembrerà di entrare in un’atmosfera fiabesca osservando il borgo di originale medioevale la cui storia si intreccia da oltre tre secoli con quella della famiglia dei Marchesi Ginori Lisci, proprietaria del castello Ginori di Querceto. Nel borgo è possibile anche visitare le cantine dell’azienda vinicola di famiglia.
Per concludere questa tour medioevale l’ultima tappa consigliata è quella del borgo di Sassia (sempre frazione di Montecatini), insediamento abitato già in epoca etrusca. Arroccato sulla propaggine settentrionale del Poggio al Pruno, dal suo balcone panoramico si può assistere ad una vista meravigliosa, che domina gran parte dell’Arcipelago Toscano. Sotto, ai suoi piedi, inizia a salire il Viale dei Cipressi omaggiato da Giosuè Carducci, e comincia un’altra storia. …”I cipressi che a Bolgheri alti e schietti-Van da San Guido in duplice filar-quasi in corsa giganti giovinetti – mi balzarono incontro e mi guardar”.

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