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Parco Eolico

Poggi Alti

Parco Eolico

Poggi Alti

Dove si trova

Castelli, paesi medioevali, borghi fortificati e città tufacee, costruite sulla cima di speroni di tufo. C’e’ una comune origine aldobrandesca – potente famiglia feudale di origine longobarda che dominò vasti feudi della Toscana – in questo microcosmo magico chiamato Maremma, rinomato oltre che per la sua bellezza per la varietà del suo territorio: da un lato il mar Tirreno, dall’altro le bianche vette del monte Amiata. Nel mezzo, dove Dante vedeva, nella Divina Commedia, una terra impervia e nefasta, oggi ci sono boschi, riserve naturali, villaggi, colline coltivate e zone termali. Sintetizzando, un piccolo paradiso che si estende tra le province di Livorno e Grosseto. Con le sue peculiarità e le sue eccellenze.

Legenda
Parco Eolico
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La fascia collinare tra i fiumi Ombrone e Albegna che attraversa la Maremma, ha il suo epicentro, anche simbolico, nel borgo di Scansano, in antichità famoso come luogo di villeggiatura dei grossetani che si trasferivano in massa per la cosiddetta “estatura”, in modo da fuggire ai rischi della malaria. Girovagando tra le colline si noterà che in molte parti di questo territorio della maremma grossetana sono evidenti le tracce di civiltà etrusche e romane. In posizione intermedia tra l’Aurelia e la Cassia, a 30-40 chilometri dal mare, qui passava la via Clodia, una via commerciale più che militare, che iniziò a svilupparsi quando i Romani cominciarono ad espandere la loro potenza. Oggi difficilmente troverete traccia del suo elegante basalto di oltre 4 metri ma grazie al minuzioso lavoro della rete escursionista toscana si potranno seguire senza particolari difficoltà alcuni itinerari sulle tracce di questa misteriosa via consolare.

Itinerari

Uno dei più suggestivi, da percorrere a piedi o in bicicletta (consigliata una MTB e l’utilizzo di un GPS), ideale rappresentazione di cosa può offrire in termini turistici questa parte di maremma, parte da Murci, minuscola frazione di Scansano, e seguendo le strade bianche utilizzate un tempo dai pastori transumanti conduce sotto le grandi pale del parco eolico di Poggi Alti, dal quale si può ammirare una spettacolare vedute della costa tirrenica.

Dal parco si può fare una deviazione verso Pomonte e raggiungere la conca di Cerreto Piano, dove un tempo sorgeva una delle più antiche miniere di mercurio della maremma, oppure proseguire lungo la via Clodia fino al Castello di Montepò, bellissima villa fortificata d’impianto medioevale, oggi di proprietà di un’azienda vinicola che ha acquistato la villa dalla famiglia di Graham Greene, uno dei più importanti scrittori del Novecento. Proseguendo ancora il cammino si giungerà nel bel borgo di Montorgiali, dominato dal castello omonimo, con le sue tipiche finestre ad arco. In alcuni punti sono ancora visibili le feritoie e le mensole su cui poggiavano i piombatoi, che venivano utilizzati per gettate pietre o frecce sugli assalitori.

In alternativa dal parco eolico ci si può scegliere di voltare le spalle al mare e dirigersi in direzione opposta, verso lo splendido borgo di Montemerano, uno dei più caratteristici di tutta la maremma. Edificato in epoca duecentesca dalla famiglia Aldobrandeschi sulla parte più alta della collina, merita una visita anche solo per osservare la scenografica Piazza del Castello, con le sue case in pietra e il suo assetto tipicamente medievale. E, sostengono i buon intenditori, anche per provare le specialità del leggendario ristorante Caino (volendo anche locanda), regno della chef stellata Valeria Piccini. Da Montemerano basterà allungarsi qualche chilometro (c’è anche un bel sentiero per gli amanti del trekking) per ritrovarsi piacevolmente immersi nei fumi vaporosi delle acque sulfuree dell’antica città termale di Saturnia, che sgorgano ad una temperatura di 37.5 °C.

Secondo una delle numerose leggende fu il Dio Saturno, adirato dalla stoltezza umana, a scagliare a terra un fulmine e a originare un cratere dal quale iniziò a fuoriuscire acqua calda ricca di vapore. Che sia vero o meno sembra comunque un modo piacevole per terminare (o cominciare) una giornata.

Tradizioni vinicole

Questa zona è conosciuta naturalmente anche per essere la patria del celebre Morellino di Scansano, un vino rosso che rappresenta una delle riconosciute eccellenze del territorio. Composto per almeno l’85% da sangiovese, è un vino cresciuto in un ambiente capace di sfruttare i vantaggi della collina e le brezze provenienti dal mare, dove già ai tempi degli etruschi si coltivava la vite. “Un vino particolare, che non ha un grado di invecchiamento obbligatorio, come il Brunello di Montalcino”, racconta Alessandro Sabatini, da quasi vent’anni titolare dell’enoteca Scansanense oltre che una sorta di consigliori per i curiosi visitatori di passaggio. “Questo significa che si possono trovare vini profondamente diversi all’interno dello stesso territorio, da quelli giovani che fanno solo un passaggio in acciaio, e che dunque hanno un tannino leggero, molto bevibile, a selezioni che fanno fino a 2 anni di invecchiamento in legno e prendono il grado di riserva”. Nato come un vino tipicamente maremmano grazie allo sforzo di un piccola pattuglia di produttori storici, ancora oggi sul mercato, il morellino negli ultimi vent’anni è sensibilmente cresciuto in qualità fino raggiungere nel 2007 la denominazione DOGC (denominazione di origine controllata e garantita) e oggi è una realtà riconosciuta a livello internazionale che produce circa 14 milioni di bottiglie l’anno. E che tiene assieme produttori storici come Erik Banti o la fattoria Mantellassi e nuove moderne realtà vinicole, come la famiglia Terenzi, milanesi trapiantati in terra di toscana.

Eventi della zona

Una volta intuito quando sia importante per il territorio questa realtà vitivinicola, non è poi cosi difficile immaginare che uno dei periodi migliori per far visita a questa parte di maremma arrivi a settembre, quando i borghi si animano con le feste dedicate all’uva. A Scansano va in scena, gli ultimi due weekend del mese, la “Festa dell’Uva”, che ha da poco superato i cinquant’anni di età, con le cantine del centro storico che si aprono al pubblico e l’intero paese che si colora festosamente di viola. A Pitigliano, nelle bellissime cantine scavate nel tufo, viene organizzata la manifestazione “Settembre di vino”, con degustazioni e musica a rallegrare le serate, mentre nel borgo di Manciano si tiene la storica “Festa delle Cantine”. Qui oltre a provare i vini locali vale la pena assaggiare i ciaffagnoni, antiche frittatine di uova, acqua e farina antesignane delle crêpes (sic). La vulgata vuole infatti che questa ricetta maremmana, nata intorno al Quattrocento, abbia fatto prima il giro della Toscana, raggiungendo Siena e Firenze, e sia in seguito emigrata in quel di Parigi alla corte di Caterina de’ Medici, che si trasferì in Francia nel 1533 portando con se la sua cuoca di fiducia. Forse però è meglio non raccontarlo agli amici francesi.

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