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Parchi Eolici

Monte Greppino e Cascinassa

Parchi Eolici

Monte Greppino e Cascinassa

Dove si trova

Siamo nell’appennino ligure, in provincia di Savona. Una terra incastonata tra le Langhe piemontesi e le coste della Liguria, dove storia e natura formano un binomio inscindibile. Qui la “grande storia” si intreccia con la “piccola storia” fatta di tradizioni, buon cibo e borghi che vale la pena di scoprire. E per farlo il suggerimento è di seguire le tracce dei numerosi castelli e forti che raccontano di come questi territori fossero strategici dal punto di vista militare e per questo al centro di storiche battaglie.

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Cinque e sei. È questo il numero di aerogeneratori che formano gli impianti rispettivamente di Cascinassa e Monte Greppino. Il primo ha una potenza totale di 20 MW, il secondo di 25,2 MW. I loro nomi riprendono quelli delle località che li ospitano nei comuni di Cairo Montenotte, Pontinvrea e Stella. L’importanza dal punto di vista ambientale di questi parchi eolici si comprende considerando un semplice dato, quello della CO2 risparmiata grazie all’energia prodotta dal vento. Ogni anno, i due impianti evitano l’immissione in atmosfera di oltre 36.000 tonnellate di anidride carbonica.

Borghi, castelli e cultura

Arrivati a Cairo Montenotte, nell’alta Val Bormida, è impossibile non sentirsi osservati dalle mura del castello Carretto-Scarampi che dall’alto dominano il borgo della città e le valli circostanti. Il forte, costruito fra l’XI e il XII secolo, fu devastato a colpi di cannone durante la guerra che nel 1625 vide fronteggiarsi la Repubblica di Genova e il Ducato di Savoia. Di questa struttura oggi restano solo alcune mura restaurate e visitabili che restituiscono tutto il fascino della civiltà dei castelli tipica della storia italiana. A poca distanza dal centro cittadino, troviamo i ruderi del castello di Rocchetta Cairo, detto anche “Castellazzo”, situato nell’omonima frazione. Anche questo forte subì un destino tragico. A distruggerlo, infatti, furono le truppe di Napoleone durante la battaglia di Montenotte dell’11-12 aprile 1796.

Ma la storia a Cairo non si limita ai castelli. Se avete la possibilità di fermarvi in città nel mese di agosto il consiglio è di seguire la rievocazione storica “Cairo medievale” che, a parte l’interruzione dovuta al Covid, si tiene ininterrottamente dal 1991 nelle stradine del centro storico. Qui sfilate in costume d’epoca, spettacoli e giochi medievali, musica e fuochi d’artificio si uniscono alla possibilità di assaggiare i prodotti tipici dell’enogastronomia ligure. Da non perdere.

E di castello in castello arriviamo a Dego. Con Cairo Montenotte, questo piccolo borgo della Val Bormida settentrionale condivide un momento di storia importante. Dopo la battaglia di Montenotte gli austriaci sconfitti da Napoleone si ritirarono proprio a Dego, sfruttando la presenza del forte militare del paese. Qui tra il 14 e 15 aprile 1796 si combatté la famosa seconda battaglia di Dego che vide, ancora una volta, la vittoria dell’esercito francese contro quello austriaco. Anche in questo caso il castello è ridotto ad un rudere oggi visitabile percorrendo il sentiero napoleonico che dal paese conduce al forte. Prima di lasciare Dego per le successive tappe, il consiglio è di assaggiare i “subricchi”, una specialità tipica della cucina contadina a base di patate, formaggio, uova, noce moscata ed erbe aromatiche.

Il Parco Naturale di Piana Crixia

Per gli appassionati di natura ed escursionismo quest’angolo di Liguria offre un luogo unico a pochi chilometri da Dego: il Parco naturale regionale di Piana Crixia. Si tratta di una piccola riserva situata nell’omonimo comune e istituita dalla Regione Liguria nel 1985 a tutela di un paesaggio caratterizzato, oltre che da boschi e pianure coltivate, da imponenti calanchi di origine erosiva. All’interno della riserva è possibile percorrere due sentieri segnati. Il primo, il “Sentiero delle Creste”, è una traccia panoramica lungo le creste dei calanchi che caratterizzano la riserva.

Il secondo sentiero, invece, da un’antica ghiacciaia restaurata porta al “fungo di pietra” alto ben quindici metri. Un fungo che non è, come lascerebbe intendere il nome, un fossile, ma il frutto dell’erosione. Qui, l’azione dell’acqua ha fatto sì che un gigantesco masso sia rimasto in equilibrio sopra una colonna di roccia creando una vera e propria opera d’arte naturale.

Tra monti e mare

Un altro borgo caratteristico dell’entroterra savonese è Pontinvrea. Immerso nei boschi, questo piccolo paese conta sul suo territorio la presenza di ben sette tra forti e castelli. Sei di questi formavano un vero e proprio sbarramento difensivo nei pressi della frazione di Giovo Ligure. Costruite verso la fine dell’Ottocento, nei punti più alti o nei pressi del valico di Colle del Giovo, queste piazzeforti costituivano la prima linea di difesa antifrancese del vicino Piemonte da possibili invasioni via mare. Gran parte dei forti sono oggi ridotti a ruderi a causa delle vicende storiche che li hanno interessati, come Castel Delfino che fu distrutto a più riprese dagli eserciti dalla Repubblica di Genova alla fine del 1200.

Ben conservato è invece il Forte Tagliata le cui imponenti mura costeggiano un tratto della strada provinciale 542 per Pontinvrea e la cui funzione era proprio di “tagliare”, da cui il nome, la strada in funzione di difesa e controllo. Il consiglio, dunque, è di visitarli tutti, a piedi o in bicicletta, seguendo il “Giro dei forti”, un percorso tra strada e sentieri nei boschi da poco inserito nella Rete escursionistica ligure. E da Colle del Giovo parte anche la diciannovesima tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri. Tredici chilometri di sentiero che attraversano boschi misti di faggio e castagno, popolati da una variegata fauna selvatica, fino alla cima del Monte Beigua a 1287 metri di altitudine all’interno dell’omonimo parco naturale regionale. Dalla vetta si prosegue, scendendo, verso il rifugio di Prato Rotondo per godersi un bel momento di riposo, buon cibo e magari organizzare la prossima tappa alla scoperta di questa parte di Liguria sospesa tra monti e mare.

Vanni Oddera, campione di freestyle motocross che con la sua mototerapia va negli ospedali e fa divertire i bambini nei reparti oncologici e i ragazzi disabili