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Parco Eolico

Vento di Vino

Parco Eolico

Vento di Vino

Dove si trova

Il parco eolico Vento di Vino, situato a circa dieci chilometri dalla costa su una leggera altura che domina il mare nel comune di Mazara del Vallo, è entrato in funzione nel 2011 ed è formato da sette aereogeneratori da 3,4 MW ciascuno. La potenza totale installata nel parco è di circa 23,8 MW e nell’anno di entrata in funzione aveva un importante record ovvero di essere la wind farm con i generatori più potenti in Italia.

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Il nome del parco eolico ci racconta un connubio tra l’antico e il moderno, tra sapere agricolo e tecnologie all’avanguardia nella produzione di energia. Un connubio che vede il vento come protagonista. Le sette turbine sono infatti perfettamente integrate tra sterminate distese di vigneti che partecipano alla produzione di numerosi vini Doc della provincia di Trapani. E qui, il vento che muove le turbine eoliche, è lo stesso che si insinua tra i vitigni portando la giusta dose di umidità, salsedine e temperatura necessaria alla maturazione delle uve. Potare i vitigni in modo che vi entri la giusta quantità di vento è un’antica tecnica che gli agricoltori rinnovano ogni anno. Se siete amanti dei vini, dunque, non perdete occasione di visitare una delle tante cantine presenti sul territorio molte delle quali sono ancora collocate nei caratteristici “bagli” (bagghiu in dialetto).

Tra vento e storia

Per gli appassionati di bicicletta ed escursionismo questa porzione del territorio di Mazara del Vallo offre una fitta rete di stradine che attraversano vigneti e uliveti, oltre ad ampie porzioni della “sciara”, uno dei tanti paesaggi mediterranei caratterizzato da formazioni calcaree, terreni aridi e vegetazione termo-mediterranea.

Restando sempre nell’entroterra mazarese il consiglio è quello di visitare la “Riserva naturale del Lago di Preola e Gorghi Tondi”, una zona umida poco distante dalla costa ricca di biodiversità faunistica e floristica. Il tutto avendo sempre dall’alto la vista sulle spiagge e il mar Mediterraneo che a meno di duecento chilometri trova le sponde della Tunisia.

Ed è proprio il rapporto con il mondo arabo una delle chiavi di lettura e di scoperta di Mazara del Vallo. La sua posizione geografica ne ha fatto un ponte verso tutte le culture del mediterraneo. Fenici, greci, romani, arabi e normanni solo per citarne alcuni. Tutto il territorio circostante, e ancor di più il suo centro storico, è frutto della stratificazione delle civiltà succedutesi nei secoli.

E a proposito di storia greca, da non farsi mancare è la visita al Museo del Satiro danzante situato nella Chiesa di Sant’Egidio che espone l’omonima statua bronzea ritrovata da un peschereccio nel 1997 sui fondali del Canale di Sicilia.

Ma a lasciare il segno sulla città saranno soprattutto gli arabi e i normanni. Arrivati sulle coste siciliane nell’827 i saraceni hanno plasmato la città sul modello urbanistico arabo che è arrivato sostanzialmente intatto fino ai giorni nostri. È la cosiddetta Casbah, un intenso intreccio di stradine, vicoli, terrazze e cortili di abitazioni che ancora oggi sono abitate in gran parte dalla numerosa comunità araba presente in città, per lo più di origine tunisina. Da qualunque punto si scelga di entrare nella Casbah salta subito agli occhi l’incredibile varietà di maioliche realizzate da artisti e studenti delle scuole del territorio. Arti visive, plastiche e narrative si fondono e accompagnano i visitatori, raccontano storie e poesie, spiegano i nomi delle strade, parlano di pace e legalità, invitano alla riflessione. Ed è così che Mazara diventa una città “da leggere”.

“In questo vicolo il vento non smette mai di soffiare. Quando anche non si muove foglia, un alito di vento lambisce sempre questo luogo. È il dio Eolo che vigila su questo spazio. Figlio della magia, della libertà e dell’ambizione”. Così si legge, ad esempio, sui muri del Vicolo del Vento.

Cultura e architettura

Ma il centro storico di Mazara non finisce qui. Per gli appassionati di arte e architettura, questa città è un vero scrigno di tesori da scoprire, magari seguendo l’itinerario turistico proposto dal Comune che grazie al QR code permette di avere informazioni sui monumenti che si stanno visitando. Dal periodo normanno in poi, la città si è arricchita di opere straordinarie. Chiese, piazze, palazzi, musei. C’è l’imbarazzo della scelta. Da vedere assolutamente la Basilica minore del Santissimo Salvatore, edificata in periodo normanno e poi ristrutturata alla fine del Seicento in stile barocco, e la vicina Piazza della Repubblica, anch’essa barocca e ricca di prospettive e giochi di luce. Città ricca di storia e cultura anche, e soprattutto, perché città di mare. E dunque una passeggiata che dal porto – uno dei più importanti per la pesca in Italia – arriva fino al lungomare dedicato allo scultore mazarese Pietro Consagra non può mancare. Qui, arrivati alla fine della passeggiata, troverete uno dei luoghi più suggestivi della città: il santuario di San Vito Martire in riva al Mare. Il culto vuole che San Vito si mise in viaggio per Roma proprio dal punto in cui oggi sorge la chiesetta, un edificio semplice le cui fondamenta sono quasi sempre bagnate dal mare. Quel mare che dalla preistoria ad oggi, in fondo, ha plasmato la città e i suoi abitanti.